Moncler un anno da Record

È un biennio da record quello vissuto da Moncler. Il periodo d’oro del brand icona nel mondo dei piumini d’oca di alta gamma, inizia con l’attività, riuscita con successo, di svecchiare un marchio ormai polveroso e poco rilevante per i consumatori, rendendolo ancora attuale e contemporaneo.Un obiettivo sfidante, conquistato lavorando intensamente sul prodotto e sull’immagine di brand, anche grazie ad azzeccate strategie di marketing, PR e comunicazione 360°. Un’attività intelligente e di lungo periodo, propedeutica a far tornare in positivo i conti dell’azienda e ad avvicinarla, lanciatissima, verso il mercato azionario italiano, in cui si è quotata, con esito più che brillante, a fine del 2013.Dallo sbarco a Piazza Affari, annunciato con una campagna di comunicazione memorabile, “Survive Fashion”, che si appresta a diventare una delle case history da manuale per tutte le aziende che si preparano ad approcciarsi al mondo della borsa, Moncler ha incasellato un successo dietro l’altro.



I bilanci di Moncler continuano a sorprendere, ed a frantumare, semestre dopo semestre, ogni record. Nel 2014 il Gruppo ha registrato ricavi per quasi 700 milioni di euro, facendo segnare una crescita di circa il 20% rispetto al 2013.L’azienda ha, inoltre, ottenuto profitti per 130 milioni di euro, incrementando questa quota del 71% rispetto all’esercizio dei 12 mesi precedenti.
Traguardo raggiunto? Niente affatto. La corsa di Moncler non conosce freni. I primi mesi del 2015, infatti, hanno fatto constatare uno sviluppo inarrestabile: dopo la presentazione dei risultati della chiusura annuale, il primo trimestre di Moncler si è aperto con un utile di quasi 40 milioni di euro: un ennesimo segno più, davvero consistente (+69%), rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
Archiviato, dunque, un altro anno super sotto tutti i punti di vista, Moncler è pronta ad abbracciare le nuove sfide per il 2015: l’anno in corso, infatti, sarà caratterizzato da un grande evento di portata globale, come l’apertura della boutique giapponese nel quartiere Ginza di Tokyo.Un flagship store che rafforzerà la presenza del marchio in Giappone, un Paese storicamente molto ricettivo al brand che dal 2003 è sotto la guida di Remo Ruffini.
Moncler, già presente in Asia con circa 18 punti vendita, prevalentemente shop in shop, considera questo mercato come uno dei principali target dell’impresa, seguito dalle nazioni del continente Europeo ed, a chiudere, dalle Americhe.Un traguardo di arrivo importante, quello dell’apertura del nuovo flagship a Tokyo, previsto per ottobre, che rappresenterà solo la punta dell’iceberg di una maestosa strategia retail intrapresa dal Gruppo.Il board dell’azienda, ha infatti annunciato che nei prossimi mesi è già in piano l’apertura di circa 20 negozi, prevalentemente concentrati in Asia e nel continente Americano.
L’obiettivo del team di Ruffini è chiaro: lavorare sulla capillarità della rete distributiva dell’azienda, per avvicinare il brand ai consumatori di tutto il mondo e portare il lusso ed il prestigio del Gruppo nella vita quotidiana dei clienti.Per fare questo, oltre allo sviluppo dei punti vendita, il Gruppo Moncler ha attivato anche leve di marketing ad hoc, lavorando sull’importante asset dell’heritage e valorizzando le collezioni maggiormente legate alla storia del brand, come la linea Grenoble.
di Daniela Fraticelli

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