Primark sbarca in Italia

Dopo un lungo periodo di trattativa ed ipotesi prima smentite e poi confermate, alla fine si comincia a parlare di una data: febbraio 2016, il mese e l’anno decisi (anche se per il momento ancora non ufficialmente) per la nuova apertura di Primark, colosso irlandese della moda, anche in Italia. La località prescelta per il primo store nel Bel Paese è Arese, a pochi chilometri da Milano, all’interno dell’area ex Alfa Romeo della Finiper, in cui sono quasi stati ultimati i lavori di costruzione di un nuovo centro commerciale che dovrebbe ospitare, tra gli altri negozi, proprio Primark, in uno spazio compreso tra i 7000 e gli 8000 metri quadrati, con megastore a più piani. Voci ben informate parlano dello stesso proprietario del gruppo Finiper, l’imprenditore Marco Brunelli (fondatore anche del marchio di supermercati Esselunga e GS), come partner del colosso in Italia. Seguiranno poi probabilmente aperture anche in città come Roma e Venezia.



Primark è un brand che nasce a Dublino nel giugno del 1969 (col nome Pennyes) per volere del businessman Arthur Ryan con l’intento di portare la moda ed il buon gusto alla portata di tutte le tasche, anche di chi non poteva permettersi di spendere da Harrods o nelle boutique di gran classe. Con gli anni il marchio si è esteso alla vicina Gran Bretagna, dove ha spopolato (a Londra è considerato un vero e proprio tempio del low cost, preso d’assalto più di Topshop), e recentamente è entrato a far parte dell’Associated British Foods, gruppo proprietario anche della marca Twinings. I fatti, comunque, sembrano dare ragione a questa azienda che ogni giorno vede entrare nei propri negozi dei veri e propri “addicted” che fanno la spesa a peso più che ad articolo! Oggi Primark possiede una rete commerciale di circa 250 store, prevalentemente in Inghilterra, Scozia, Irlanda, Galles, ma anche in altri Paesi d’Europa come Germania, Olanda, Belgio, Austria, Polonia, Francia, Spagna e Portogallo. Prossimi obiettivi: espandersi nell’Europa centro-meridionale (come, appunto, in Italia) ed aprire i primi otto punti vendita negli Stati Uniti.

Sembra dunque che gli altri storici retailer del segmento low cost, primo fra tutti Zara che fa capo ad Inditex (leader assoluto di questo comparto, con circa 15 miliardi di euro all’anno) ed H&M, del gruppo Hennes&Maurice, debbano tremare davanti alle intenzioni di Primark, che al momento genera vendite di oltre 3 miliardi di sterline all’anno (circa 4,5 miliardi di euro) e dà lavoro a più di 50 mila persone in Europa. Ed in effetti alcuni gruppi, come lo svizzero C&A, sembrano già risentire dell’avanzata di questo quasi-gigante britannico, che però in Italia aveva finora evitato di avvicinarsi a causa dei troppi problemi legati ad una legislazione del lavoro un po’ più complicata rispetto ad altri Paesi, con affitti dei locali più alti e la spaventosa presenza dei marchi del lusso. Per gli appassionati di questo brand, che ha trasposto nell’abbigliamento la filosofia del fast food (fast fashion) e si tiene ben lontano dall’e-commerce, considerandolo poco produttivo, non resta che aspettare e stare a guardare cosa succederà.
di JennyGio

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